produzione borse in pelle

26
Settembre
2018

Cinque buoni motivi per preferire una borsa in pelle  

Potremmo elencarne anche di più, ma in questo articolo abbiamo scelto di essere brevi, per cui vi daremo “solo” cinque buoni motivi per preferire la borsa in pelle ad altre versioni. Non dimenticate che le borse in pelle sono tra gli accessori destinati a durare più a lungo nei vostri armadi, sono acquistabili a prezzi accessibili e col pregio di farci fare sempre bella figura. Inoltre una borsa in pelle ha un profumo unico, inconfondibile, che nessun altro accessorio possiede.

Qualità, versatilità e resistenza sono i pregi principali degli accessori moda in pelle: tenetene conto nel vostro prossimo shopping tour!

  • Camaleontica

La borsa in pelle si abbina con tutto, dall’abito da sera al semplice jeans e t-shirt. Il bello della pelle è che è versatile e adatta a più e diverse occasioni. Ed è come il vino: con il tempo migliora, dando quel tocco vintage che è di gran classe.

  • Qualità elevata a un prezzo accessibile

Oggi le borse, gli zaini e i portafogli realizzati da pelletterie artigianali hanno prezzi ormai accessibili, con possibilità diverse, per tutte le tasche. Morale: non serve spendere un capitale per portare a casa un prodotto di qualità e che vi faccia fare un figurone!

  • Capiente e resistente

La pelle è un materiale durevole, robusto e resistente all’usura. È una borsa fedele, adatta sia al lavoro che al tempo libero, fatta di un materiale estremamente elastico e per questo capace di contenere più oggetti personali e sostenere il peso della quotidianità senza subire danni. La pelle è un materiale resistente per natura, al peso e anche al calore in spiaggia per esempio, quindi anche in vacanza potrà venire con voi.

  • Nemica delle macchie

La vera pelle è lavabile e resistente non solo al tempo ma anche alle macchie. Per cui, niente paura, se del gelato o un po’ di cocktail si verserà sulla borsa durante una serata più allegra del solito…. La vostra borsa in pelle rimarrà la fedele compagna di sempre, senza macchie né aloni indesiderati.

  • Anallergica e “green”

La pelle è anallergica per eccellenza perché, non avendo una fibra porosa, non può ospitare polveri o acari. Quindi se scegliete una borsa in questo materiale sarà ben difficile trovarla impolverata in fondo al cassetto o all’armadio dopo una stagione di fermo. Altro dettaglio non da poco è che la pelle viene lavorata seguendo dei processi regolamentati e nel rispetto dell’ambiente e le borse, come altri accessori di moda, sono prodotti con pelle “riciclata” dai capi di bestiami destinati alla macellazione. Quindi non ci sono né sprechi né sacrifici inutili.

 

 

19
Settembre
2018

Le fasi di preparazione di un prodotto in pelle

La realizzazione di un prodotto in pelle richiede diverse lavorazioni, tutte importanti: dal taglio al controllo qualità, passando per la preparazione e l’assemblaggio dei componenti. Tutte fasi che sottolineano la maestria degli artigiani di questo settore, orgoglio del nostro Made in Italy.

Il taglio

La prima fase è il taglio. Le pelli vengono prima controllate e selezionate, con macchinari elettronici di ultima generazione, dopodiché si passa a tagliare le varie parti che comporranno la borsa, il portafoglio o un altro accessorio: pelle, infustiture, fodere o rinforzi diversi.

La spaccatura

Successivamente, la preparazione del prodotto in pelle prevede la fase della spaccatura, che si concretizza nell’abbassare gli spessori della pelle in base al tipo di borsa che si sta producendo, regolandone la rigidità o la morbidezza. Così i bordi dei vari componenti della borsa vengono smussati prima di essere masticiati.

Durante le varie fasi di lavorazione, la pelle può subire delle modificazioni, cioè potrebbe ritirarsi o allungarsi. Si lascia quindi un margine di circa 4 mm al bordo, che aumenta il perimetro del quadrante della borsa.

Il ritrancio

Dopo aver ricontrollato e assemblato tutte le parti della borsa, il ritrancio permette di rifinire il prodotto, secondo le proporzioni esatte. La lavorazione delle costole consente di rifinire con meticolosità i bordi della borsa, utilizzando le stesse cromie o creando volutamente dei contrasti di colore.

L’assemblaggio

Questa è la fase conclusiva e si può effettuare su diverse tipologie di macchinari, ma alcuni passaggi – a seconda del prodotto e di chi lo realizza – possono essere eseguiti a mano, per conferire valore all’artigianalità del prodotto. A seconda del tipo di oggetto, inoltre, possono seguire le operazioni di spazzolatura e lucidatura della pelle.

12
Settembre
2018

Abbinare uno zaino a un look elegante

Vi sembra che strida abbinare uno zaino a un look elegante? Eppure si può, anzi è pure di tendenza! A patto che scegliate uno zaino in pelle, un accessorio versatile, capace di essere elegante e sportivo al tempo stesso.

Gli zaini in vera pelle sono un prodotto di qualità che bene si sposa con un look curato ed elegante. Non solo impreziosisce il proprio outfit ma aggiunge un tocco di stile personale e grintoso, che lascia spazio agli accostamenti più disparati.

Classico, con stile

La versione più classica si sposa alla perfezione con un capo elegante: gli zaini classici possono essere comodi bauletti da portare a braccio o a spalla; mentre la tracolla removibile offre la possibilità di scegliere, a seconda dell’evento e dell’outfit adottato, come indossare lo zainetto. Non mancano neppure le versioni colorate, più sbarazzine, e gli zaini in pelle a due colori, con inserti o stampe floreali o fantasia, per chi ama adottare un tocco più vivace nel proprio look.

Sempre pratico e resistente

Perché mai dovreste rinunciare al vostro zaino in pelle per un abito elegante?

Tutto è possibile, se indossato con stile e abbinato con gusto. Ricordatevi sempre che la pelle è sinonimo di durevolezza, resistenza e assoluta qualità.

Lo zaino inoltre vi consente di portare con voi tutto ciò che vi serve e di muovervi in velocità, di avere le mani libere, di stringere e abbracciare chi volete e di affrettare il passo senza dovervi contorcere per fissare la borsa in spalla. Insomma, con lui trovate praticità e raffinatezza in ogni occasione, in un solo accessorio.

 

5
Settembre
2018

Guida veloce alla scelta del portafoglio perfetto

Come il cellulare il portafoglio è uno di quegli oggetti che abbiamo sempre con noi. E proprio per tale ragione dovrebbe essere un accessorio pratico, mediamente elegante o comunque di gusto e in sintonia col nostro stile.

Vediamo insieme qualche consiglio per scegliere il portafoglio più adatto a noi, se non il modello perfetto, quello che più si presta al nostro uso quotidiano e che ci possa far fare bella figura quando lo estraiamo dalla borsa o dalla tasca.

– Individuare il modello ideale

Non è semplice trovare il modello perfetto, ma il consiglio base è di privilegiare tre cose: capienza (in base al contenuto necessario), semplicità e praticità.

– Aver consapevolezza del proprio stile

Avere le idee chiare aiuta sempre, questo è poco ma sicuro. Anche per la scelta del portafoglio è bene seguire il proprio stile, chiedendosi se sia meglio un modello più sportivo e casual o uno più classico ed elegante.

– Materiali di qualità

Il più classico e qualitativamente buono è senz’altro il portafoglio in pelle, durevole e resistente, anche se sono sempre più diffusi materiali sintetici come il nylon, il poliestere, il denim o l’alluminio. Altri materiali più ricercati, tipo il coccodrillo e il pitone sono più in voga per gli uomini, mentre seta e velluto sono decisamente da donne. Il portafoglio in pelle, però, vince sempre: adatto sia a situazioni lavorative che professionali, un evergreen che a fatica si usura e passa di moda.

– Avere chiaro cosa mettere nel portafoglio e cosa no

Nel portafoglio ci devono sicuramente entrare quattro cose: documenti, soldi e carte di credito/bancomat e le foto delle persone più care. Il resto, come fidelity card, scontrini e ricevute possono stare in una pochette o in un contenitore a parte. I portafogli super slim, per esempio, sono comodi se si è in possesso di una buona capacità di sintesi e si viaggia con pochi documenti.

– Meglio un modello facilmente accessibile, dalla chiusura pratica

La più sicura è senza dubbio la cerniera, nei portafogli da donna: garantisce una chiusura comoda e protetta, a prova di fretta e di mani distratte. Il modello “bi-fold” è invece quello più diffuso, classico e pratico per gli uomini

– Scegliere un colore che piace davvero e non stufi

Chi cerca un qualcosa di più classico e naturale, di solito è più orientato su un portafoglio in pelle di bovino nero o marrone. Il colore è comunque un dettaglio molto soggettivo e che rischia di stancare se eccessivo. I portafogli colorati o fantasia sul mercato non mancano, sono molto giovanili e si prestano a un cambio più frequente.

29
Agosto
2018

La storia della conciatura della pelle

Con il termine concia, in inglese “tanning”, si intendono quelle operazioni a cui si sottopongono le pelli degli animali per renderle imputrescibili e trasformarle in cuoio, in pratica per poterle conservare e lavorare.

La concia è una delle attività più antiche, che risale ancora all’uomo preistorico, quando cacciando gli animali per sfamarsi i nostri antenati realizzarono che potevano usarne le pelli per coprirsi e ripararsi dal freddo e dalla pioggia. Solo che il materiale tendeva ad andare dopo qualche giorno in putrefazione…

Le origini della concia

Forse per caso l’uomo si accorse che se la pelle era stata esposta al fumo del fuoco o immersa in acqua, allora durava di più. Questa fu la scoperta della “concia alle aldeidi” (di cui il fumo di legni freschi è ricco) e la “concia vegetale ai tannini” (contenuti nel legno e in tutti i vegetali).

Le aldeidi, i tannini e la calce (il calcare delle pietre per effetto del calore si trasforma in calce viva, che con acqua forma calce spenta) sono sostanze che ancora oggi, anche se con metodi diversi, rientrano nei processi conciari moderni.

Da pratica artigianale ad attività industriale

Per molti secoli la tecnologia conciaria era rimasta sostanzialmente invariata, fino alla seconda metà dell’800, quando fu introdotto il bottale, una macchina costituita da un cilindro ruotante intorno al proprio asse, che segnò il passaggio da attività artigianale a industriale. L’acqua, le pelli e i prodotti chimici venivano introdotti nel bottale, che veniva poi fatto girare più o meno velocemente.

L’azione meccanica di rotazione favorisce in modo notevole la penetrazione dei prodotti all’interno della pelle e quindi il processo conciario, che in precedenza durava molti mesi, ne risultò parecchio accelerato.

Agli inizi del ‘900, con l’introduzione della concia al cromo, cioè della capacità conciante dei composti del cromo trivalente, che sono in grado di legarsi stabilmente alla pelle rendendola imputrescibile, avvenne la vera svolta.

La storia della conciatura della pelle

Vari tipi di lavorazione conciaria

Prima di passare alle operazioni di concia vera e propria, che tendono a dare alle pelli la maggior resistenza all’usura, la massima impermeabilità all’acqua e la massima porosità all’aria e al vapore d’acqua (sudore), ci sono dei passaggi preliminari che si fanno per la preparazione delle pelli alla concia, le cosiddette operazioni “riviera”: il rinverdimento, la depilazione e il suo calcinaio, la purga o la macerazione della pelle.

Per entrare ancora più nel dettaglio e conoscere quali sono i vari tipi di concia possibili, ve ne citiamo alcuni:

  • Concia al cromo, questo minerale rende la pelle particolarmente morbida.
  • Concia all’anilina, un tipo di concia basata sull’uso dell’anilina come finissaggio che dà ai prodotti una particolare lucentezza e trasparenza di colore.
  • Concia vegetale, un procedimento consistente nel trasformare la pelle in cuoio per mezzo di scorze di piante che in acqua producono succhi tannici naturali; questo trattamento si realizza in fosse e serve per ottenere cuoio da suola.
  • Concia minerale, effettuata con sali di cromo o di alluminio, che produce pelli leggere, morbide e tenaci.
  • Concia mista, ossia una concia vegetale in fosse, vasche o tine e in seguito bottale, con l’impiego di estratti tannici più concentrati dei succhi derivati dalle scorze.