Da dove viene il termine pelletteria? Etimologia e curiosità su questa parola
“La pelletteria”, un termine usato in passato per indicare gli articoli in pelle animale, ha oggi diverse connotazioni linguistiche. Nell’epoca attuale, pelletteria, significa molto di più del semplice oggetto in pelle. Come afferma il dizionario web dell’Enciclopedia Universale: il termine comprende anche l’azienda che lo produce, le tecniche utilizzate per realizzarlo, il negozio che lo vende, ecc.
Cosa troviamo nel mondo della pelletteria?
Oggi la pelletteria non si limita a vestiti e tappeti. Ci sono anche scarpe, portafogli, cinture… e soprattutto borse. Sono proprio quest’ultime le più ricercate sul mercato, che da sempre monopolizzano il primo posto sul podio delle tendenze moda. Una borsa in pelle è simbolo di lusso, eleganza, robustezza e nobiltà. Diversi giganti della Fashion Industry si dedicano esclusivamente alla produzione e alla vendita di borse in pelle.
Da dove nasce dunque quest’arte antichissima, che sta acquisendo importanza secolo dopo secolo?
Il Centro nazionale per le risorse testuali e lessicali spiega che la “pelletteria” trae la sua etimologia dalla parola “marocchino” o “pelle di capra”. Il termine ed il saper-fare è stato trasmesso in Europa per mezzo degli spagnoli ,vocabolo che hanno appreso, a loro volta dai mussulmani, veri inventori della nuova pratica: “marroqun”.
La genesi dell’arte della pelletteria
È noto che l’uso di pelli di animali ha radici molto antiche nella storia dell’uomo. La prova è stata data dai ritrovamenti archeologici sul suolo egiziano: pellicce, scarpe, oggetti di uso quotidiano, strumenti musicali… tutto in pelle. E non è tutto. L’uso della pelle animale era una pratica comune anche nell’antica Grecia: Cavalieri e combattenti utilizzavano gambali e spalline in pelle per proteggersi durante le battaglie. Fino ad allora la pelletteria esisteva, ma con discrezione: era una risposta a bisogni primari, tra cui quello di protezione dal freddo e dal nemico in battaglia.
Solo all’inizio del XII secolo iniziò a svilupparsi la lavorazione della pelle, in particolare in Italia e nei paesi del Maghreb. La pelle veniva utilizzata nella produzione di articoli di lusso, comprati e indossati esclusivamente dalla borghesia, unica classe sociale che poteva attingere al prezzo così elevato. Fortunatamente, oggigiorno la pelletteria è accessibile a tutti e può essere acquistata da chiunque lo desideri.
Il pellettiere: dal modesto lavoratore all’esperto artigiano
Inizialmente un pellettiere era un semplice lavoratore che guadagna a malapena per poter vivere. Ma col tempo la pelletteria acquista importanza, la borghesia e la popolazione benestante adescano sempre di più a questa tendenza, che ben presto divenne “arte”. I nobili del Medioevo decoravano i loro interni con oggetti in pelle, soprattutto con bauli e tappeti. Questo fenomeno continuò a crescere fino al XIII secolo quando la domanda raggiunse l’apice e le pellicce divennero un vero e proprio must-have, ricercato dalla classe media. I pellettieri si trasformarono quindi artigiani e le loro creazioni divennero oggetti del desiderio comune.
La pelletteria come moda e sfarzo
Arriviamo al XVI secolo, dove la pelletteria entra nel glorioso mondo della moda. L’ arte pellettiera diventa indispensabile e nessun outfit si dice possa essere completo senza un accessorio in pelle. Possedere un articolo di pelletteria era una questione di ricchezza, un motivo di vanto e di irreprensibile orgoglio.
Dall’utilità all’estetica
La pelletteria, che fino ad allora aveva soddisfatto solo bisogno di protezione dalle intemperie, divenne anche oggetto di estetica. Per questo motivo una borsa in pelle non solo doveva permettere il trasporto di oggetti, ma doveva anche essere bella ed elegante.
Il battesimo dell’Arte della pelletteria
Fino ad allora, l’arte della lavorazione della pelle non aveva un vero e proprio nome. Fu solo nel 1835 che gli fu attribuito il nome di “pelletteria“. Da quel momento l’industria della pelletteria inizia con grande successo la sua espansione e nel XIX secolo vede emergere i grandi marchi di pelletteria di lusso. Hermès, Louis Vuitton, Lancel ed altre case di moda vedono la luce proprio grazie alla produzione di articoli in pelle pregiata e allo scoccare del XX secolo danno vita all’accessorio in pelle più richiesto al mondo: la borsa.
Pelletteria per tutti e per tutti gli usi
Dopo il suo successo nel mondo della moda, l’arte in questione si espande anche nel settore del Design: sempre più divani, testiere, sedili per auto di lusso sono realizzati con pelle esclusiva e ricercata. Grazie alla durezza di questo materiale è possibile preservare nel tempo bellezza ed unicità. Perché la pelle non è solo colore o grana, ma anche morbidezza, consistenza, odore caratteristico e persino arte.
La pelletteria continua oggi ad essere un emblema di eleganza e altissima qualità: borse, scarpe, guanti e accessori in pelle sono sinonimo di innovazione e raffinatezza, risultato di una tradizione artigianale che punta all’eccellenza.