7
Luglio
2021

How exactly does the skin tanning process develop?

 

The tanning industry is one of the most appreciated Made in Italy excellences all over the world. Tanning is the processing that exploits the skin, usually of animals raised for food such as cattle, sheep, pigs, making it softer, pleasant to the touch and resistant. At present, tanning is a process carried out by medium and large companies, which can ensure a final product of quality at an affordable cost, thanks also to technological developments that have automated part of the processing.

The entire process is necessary not only for aesthetic purposes, but also to ensure that the skin, given its organic nature, does not undergo decomposition and can maintain its characteristics for a long time.

How the tanning of the leather takes place

Not all processes take place in the same way and the production line to be used is chosen based on what is the desired end product. In general, the entire tanning is divisible into three large phases, each of which is composed of various intermediate processes.

The three main phases are: Riviera processing, Tanning, Finishing.

Separating the skin of the animal, it is kept avoiding rotting and then sent to the tannery where the Rinverdimento takes place: with this method is replenished the natural moisture of the skin, lost during the storage and shipping period.

Calcinaio (name derived from the use of lime hydroxide) is the process that prepares the leather for the absorption of tanning agents and the Depilation provides for the removal of hair, both occur chemically and are followed (in the case of very thick skins) form the rift, which divides the skin into multiple layers through a mechanical action. 

The Scarnitura then takes care of removing the residues of excess fat and the subcutaneous tissues left after the skin of the animal, this process ends the Riviera Processing.

The Descaling removes the lime that has remained attached to the fibers of the skin and, thanks to the acids used in the process, lowers the pH, thus counteracting the increase deriving from the lime hydroxide. Maceration completes the work, relaxing the fibers so as to prepare them for the absorption of tanning substances. Piclaggio uses acids that further reduce pH to 4 and block decomposition.

Finally, the actual tanning can be done using trivalent chromium or vegetable substances (a sector in which the Tuscan Tanning Pole is among the most appreciated) and aims to make the leather more resistant, flexible, waterproof and breathable.

The leather is then pressed to remove excess water and is reconnected again to give the desired degree of softness, often to it are added dyes to dye the leather. The way in which tanning and retanning take place are among the main factors that determine the final quality. Thanks to the addition of oils and fats, we then proceed to Fattening, which serves to preserve the softness of the leather for a long time and makes it more hydrophobic and resistant.

Given the high water content, the leather must then be dried and, a revolt removed excess moisture, it will appear dry and rigid. To avoid this it is passed inside rollers by the wavy surface that “massage” and stretch the fibers, softening them: this process, called Palissonatura, is particularly suitable for leather that will be used for accessories, gloves, belts, whose processing also requires a certain degree of flexibility.Finally, the skin is ground with abrasive rollers to remove any residue from the inside and get effects like Nabuk. This step also allows you to remove some imperfections, filling the flower and then deburring the surface.

The last steps are those of the Finishing, which consists of a painting that can take place by spraying with airbrushes, by spreading a layer of paint or dabbing the skin, often by hand, with a sponge soaked in paint. Different types of finishing result in different aesthetic results. Finally, a step under the rollers can create special effects such as leopard print or python, applying an adhesive paper to the leather surface.

Finally, trimming (cutting) and surface and thickness measurement complete the entire tanning process.

A valuable result

This series of complicated chemical reactions and mechanical processes is able to give nobility to products that, in fact, are often nothing more than slaughtering waste. The methods used today are the result of centuries of technological development that has meant an incredible increase in the quality of the final product, which allows the creation of pieces of craftsmanship of spectacular quality. Leather manufacturing is a historical sector of Made in Italy and a source of pride all over the world, cities like Florence are its undisputed homeland. Although long and complicated, sometimes bloody, leather tanning has now reached very high production levels and allows you to use those that would otherwise be wasted resources, giving raw leather a future made luxury and exclusivity.

7
Luglio
2021

Come si sviluppa esattamente il procedimento di concia della pelle?

 

 

L’industria conciaria è una delle eccellenze made in Italy più apprezzate in tutto il mondo. La concia è la lavorazione che sfrutta la pelle, solitamente di animali allevati a scopo alimentare quali bovini, ovini, suini, rendendola più morbida, gradevole al tatto e resistente. Attualmente la concia è un processo svolto da aziende di medie e grandi dimensioni, che possono assicurare un prodotto finale di qualità ad un costo accessibile, grazie anche agli sviluppi tecnologici che hanno automatizzato parte della lavorazione.

L’intero procedimento è necessario non solo per fini estetici, ma anche per assicurare che la pelle, data la sua natura organica, non vada incontro a decomposizione e possa mantenere a lungo le proprie caratteristiche.

Come avviene la concia della pelle

Non tutti i processi avvengono allo stesso modo e la linea produttiva da impiegare viene scelta basandosi su quello che è il prodotto finale desiderato. In generale l’intera concia è divisibile in tre grandi fasi, ognuna delle quali è composta da vari processi intermedi.

Le tre fasi principali sono: Lavorazioni di riviera, Concia, Rifinizione.

Separata la pelle dell’animale, essa viene conservata evitando che marcisca ed in seguito spedita alla conceria dove avviene il Rinverdimento: con questo metodo viene reintegrata la naturale umidità della pelle, persa durante il periodo di stoccaggio e spedizione.

Il Calcinaio (nome che deriva dall’utilizzo di idrossido di calce) è il processo che prepara la pelle all’assorbimento degli agenti concianti e la Depilazione ne prevede la rimozione dei peli, entrambi avvengono per via chimica e sono seguiti (nel caso di pelli molto spesse) dalla Spaccatura, che divide la pelle in più strati tramite un’azione meccanica. La Scarnitura si occupa in seguito di rimuovere i residui di grasso in eccesso ed i tessuti sottocutanei rimasti a seguito della scuoiatura dell’animale, questo processo termina le Lavorazioni di riviera.

La Decalcinazione elimina la calce rimasta attaccata alle fibre della pelle e, grazie agli acidi usati nel processo, ne abbassa il pH contrastando l’aumento derivante dall’idrossido di calce. La Macerazione ne completa il lavoro, rilassando le fibre così da prepararle all’assorbimento delle sostanze concianti. Il Piclaggio utilizza acidi che riducono ulteriormente il pH a 4 e bloccano la decomposizione.

Infine la Concia vera e propria può avvenire utilizzando cromo trivalente o sostanze vegetali (settore in cui il Polo Conciario Toscano è tra i più apprezzati) ed ha lo scopo di rendere il cuoio più resistente, flessibile, impermeabile e traspirante.

La pelle viene poi pressata per rimuovere l’acqua in eccesso e viene riconciata nuovamente per conferire il grado di morbidezza desiderato, spesso ad essa si aggiungono dei coloranti per tingere il pellame. Le modalità con cui avvengono concia e riconcia sono tra i principali fattori che ne determinano la qualità finale. Grazie all’aggiunta di oli e grassi si procede poi all’Ingrasso, che serve a conservare a lungo la morbidezza del cuoio e lo rende più idrofobico e resistente.

Dato l’alto contenuto di acqua, il pellame deve essere poi asciugato e, una rivolta rimossa l’umidità in eccesso, esso apparirà secco e rigido. Per ovviare a ciò viene fatto passare all’interno di rulli dalla superficie ondulata che “massaggiano” e distendono le fibre, ammorbidendole: questo processo, detto Palissonatura, è particolarmente indicato per quei pellami che verranno utilizzati per accessori, guanti, cinture, la cui lavorazione richiede anche un certo grado di flessibilità. Infine la pelle viene smerigliata con dei rulli abrasivi per rimuovere eventuali residui dal lato interno ed ottenere effetti come il Nabuk. Questo passaggio consente anche di rimuovere alcune imperfezioni, stuccandone il fiore e poi smerigliandole la superficie.

Gli ultimi passi sono quelli della Rifinizione, che si compone di una verniciatura che può avvenire a spruzzo con aerografi, a velo stendendo uno strato di vernice o tamponando la pelle, spesso a mano, con una spugna imbevuta di vernice. Diversi tipi di rifinizione determinano risultati differenti dal lato estetico. Infine un passaggio sotto dei rulli può creare effetti particolari come stampe leopardate o pitonate, applicando una carta adesiva alla superficie del pellame.

Infine Rifilatura (taglio) e la misurazione di superficie e spessore completano l’intero processo di concia.

Un risultato di pregio

Questa serie di complicate reazioni chimiche e processi meccanici riesce a dare nobiltà anche a prodotti che, di fatto, spesso non sono altro che scarti di macellazione. I metodi ad oggi utilizzati sono frutto di secoli di sviluppo tecnologico che ha significato un aumento incredibile nella qualità del prodotto finale, il quale consente la realizzazione di pezzi di artigianato dalla qualità spettacolare. La manifattura della pelle è un settore storico del Made in Italy e motivo di vanto in tutto il mondo, città come Firenze ne sono la patria indiscussa. Seppur lunga e complicata, a tratti cruenta, la concia del cuoio ha ormai raggiunto livelli produttivi altissimi e consente di dare un utilizzo a quelle che sarebbero altrimenti risorse sprecate, dando alla pelle grezza un futuro fatto lusso ed esclusività.

 

29
Giugno
2021

What is the leather district, what does it mean?

 

The Tuscan leather goods

Leather goods and Tuscany are linked by years of experience and skills matured and handed down from hand to hand. Leather craftsmanship has had a slow and widespread expansion throughout the region. 

But the Tuscan art of leather processing has very ancient origins. Let’s go together to discover how the Florentine leather goods was born and why it developed in this area calls the leather district

From the Middle Ages to the present day

In the Middle Ages you could smell leather all along the bank of the river Arno, from Florence to Pisa. 

Leather tanning operations have been known in Tuscany since the time of the Etruscans, but the real thrust to this sector will take place at the time of the Middle Ages, thanks mainly to the influences of the Republic of Pisa, (then one of the four maritime republics). 

The art of leather processing found its greatest expansion in Pisa, in 1200. Why? Because Pisa was at that time an extremely rich city of raw materials, especially because of the skills of Pisan merchants who thanks to the port were constantly in contact with Spain, Sicily and Sardinia.

From Pisa to Florence. After the conquest of Pisa around 1400 by the Florentine Grand Duchy, the rich Florentine families understood that leather was a sector that could make much. For this reason the Florentine nobles decided to invest in the Pisan leather industries, moving them physically from the maritime republic to Florence.

The leather in Florence

The production, tanning and processing of leather in Florence took place mainly in a specific area of the city, that is in the small alleys that joined Piazza della Signoria and Piazza Santa Croce. It is no coincidence that in that area there are streets with curious names such as Via dei conciatori, or Via della Concia, in memory of the shops linked to the processing of leather that were there during the Middle Ages. 

Little by little, a rather large area developed within which there were artisans specialized in the processing of leather. This area included Santa Croce, Fucecchio and Ponte a Egola. This area with time becomes particularly important as it is located near the river Arno, which means, quality of water used for processing and production of the raw material, and simplicity in the transport of materials. 

The leather industry has been one of the few sectors able to remain standing following the serious crisis that occurred in 1600. 

The leather today

Nowadays leather continues to be a very fruitful field for Tuscany. Both for the high quality of the materials used, and for the high manufacturing skills of Tuscan craftsmen able to create real works of art with their expert hands. 

The district of Tuscan leather affects 28% of the total processing of Italian leather.

Come and discover all our accessories, made with quality leather, characterized by centuries of experience and history of craftsmanship. 

29
Giugno
2021

Che cos’è il distretto del cuoio, cosa significa?

 

La pelletteria toscana 

 

Pelletteria e Toscana sono legate da anni di esperienze e competenze maturate e tramandate di mano in mano. L’artigianato della pelle ha avuto una lenta e capillare espansione in tutta la regione. 

Ma l’arte toscana della lavorazione del pellame ha origini molto antiche. Andiamo insieme a scoprire come è nata la pelletteria fiorentina e perché si è sviluppata proprio in questa zona chiama il distretto della cuoio

Dal Medioevo ai giorni nostri

Nel Medioevo si poteva sentire odore di pelle lungo tutta la riva del fiume Arno, a partire da Firenze fino ad arrivare a Pisa. 

Le operazione di concia della pelle erano conosciute in Toscana dai tempi degli Etruschi, ma la spinta vera e propria a questo settore avverrà al tempo del Medioevo, grazie soprattutto alle influenze della Repubblica pisana, (allora una delle quattro repubbliche marinare). 

L’arte della lavorazione del pellame trovò infatti la sua più grande espansione a Pisa, nel 1200. Perchè? Perchè Pisa era a quei tempi una città estremamente ricca di materie prime, soprattutto a causa delle abilità dei mercanti pisani che grazie al porto erano costantemente in contatto con Spagna, Sicilia e Sardegna. 

Da Pisa a Firenze. In seguito alla conquista di Pisa intorno al 1400 da parte del granducato fiorentino, le famiglie ricche gigliate capirono che il pellame era un settore che avrebbe potuto rendere molto. Per questo motivo i nobili fiorentini decisero di investire nelle industrie di pellami pisane, muovendole anche fisicamente dalla repubblica marinara a Firenze

La pelle a Firenze

La produzione, concia e lavorazione dei pellami a Firenze avveniva principalmente in una zona specifica della città, cioè nei piccoli vicoli che univano Piazza della Signoria e Piazza Santa Croce. Non è un caso infatti che in quella zona siano presenti vie dai nomi curiosi come ad esempio Via dei conciatori, o Via della Concia, in memoria appunto delle botteghe legate alla lavorazione dei pellami che si trovavano lì durante il Medioevo. 

Piano piano è andata sviluppandosi una zona piuttosto ampia all’interno della quale appunto si trovavano  gli artigiani specializzati nella lavorazione dei pellami. Questa area comprendeva Santa Croce, Fucecchio e Ponte a Egola. Questa zona è con il tempo diventa particolarmente importante in quanto si trova vicino al fiume Arno, il che significa, qualità delle acque utilizzate per la lavorazione e produzione della materia prima, e semplicità nel trasporto dei materiali. 

L’industria del pellame ha rappresentato uno dei pochi settori in grado di rimanere in piedi in seguito alla grave crisi che avvenne nel 1600. 

La pelle oggi

Al giorno d’oggi il pellame continua ad essere un campo molto fruttifero per la Toscana. Sia per l’altissima qualità dei materiali impiegati, sia per le elevate capacità manifatturiere degli artigiani toscani capaci di realizzare vere e proprie opere d’arte con le loro mani esperte. 

Il distretto del cuoio toscano influisce del 28% sul totale della lavorazione della pelle italiana

Vieni a scoprire tutti i nostri accessori, realizzati appunto con pelle di prima scelta, caratterizzata da secoli di esperienza e storia dell’artigianato. 

21
Giugno
2021

Le cinture da uomo, un mondo da scoprire e comprendere

 

L’universo delle cinture maschili è più ampio di quanto si pensi, infatti esistono varie tipologie di questo accessorio. Intanto facciamo una distinzione principale fra due macro categorie. 

Cinture da uomo formali e sportive

Le cinture sportive. 

Le cinture sportive sono di norma contraddistinte da una fibbia piuttosto larga, inoltre sono più alte, (si va dai 3,8 ai 4,5 cm., più una cintura è alta più risulterà informale), e solitamente sono realizzate in pelle opaca e ruvida. Quando il pellame è caratterizzato da queste particolarità è perchè vengono impiegati gli strati più esterni del materiale nella sua produzione. 

Le cinture formali. 

La cintura formale si riconosce principalmente dalla sua fibbia. Di norma, la fibbia della cintura formale è di classe, fine, elegante e quadrata, dalle dimensioni più ridotte rispetto a quella sportiva. 

Il cinturino della cintura formale non supera mai i 4cm, e la pelle o comunque il materiale impiegato è caratterizzato da un aspetto lucido e al tatto molto soffice. 

Solitamente le cinture formali sono prodotte in pelle, quelle più prestigiose in pelle pieno fiore

Le tonalità più diffuse di cinture formali sono il marrone e il nero, ma è possibile acquistarne anche blu notte e grigio, tutti colori facilmente abbinabili e molto sobrii. 

Qual è la cintura più giusta?

Non tutte le cinture sono adatte alle diverse fisicità quindi è bene sapere qual è quella che si addice di più al proprio fisico prima di procedere all’acquisto. 

Per capire se la cintura che utilizzi di solito è quella giusta per te, dovrai prendere un metro e calcolare quanto è la distanza dal foro più usato e il termine della fibbia. La misura che uscirà risulterà essere la misura del tuo girovita. A questa misura dovrai aggiungere indicativamente 15 cm, e così saprai qual è la tua misura corretta per acquistare una cintura che si adatti perfettamente al tuo fisico. 

Una curiosità riguardo le cinture è quello che il galateo dice in riferimento a quest’ultime. Infatti secondo il galateo, non si dovrebbe utilizzare un foro a caso, ma la cintura maschile deve essere allacciata sempre al terzo foro cioè quello centrale. 

L’evergreen delle cinture da uomo

Le cinture che un uomo deve avere assolutamente nel suo armadio sono indicativamente di tre tipi: 

  • Cintura casual chic: la cintura adatta per i jeans. Questo accessorio di norma deve essere alto all’incirca 4 cm, ed è in colori scuri o comunque molto sobri, in cuoio in suede oppure in pelle. Essendo una cintura tendenzialmente sportiva e adatta per tutti i giorni, si potrà optare anche per cinture testurizzate o comunque decorate. La fibbia sarà sicuramente più grande rispetto a quelle delle cinture formali e magari anche di forme diverse da quella quadrata; 
  • Cintura formale da sera: la cintura formale come suddetto non deve superare i 4 cm di altezza. La cintura formale no è decorata ma semplice, sobria, lucida e in colori scuri o nero o marrone. Anche la fibbia deve essere piccola, non deve dar troppo nell’occhio e di forma rettangolare; 
  • Cintura intrecciata: la cintura intrecciata è un evergreen della stagione estiva, e anch’essa non deve superare i 5 cm di altezza. Essendo appunto una cintura estiva può anche essere di colori più chiari, tipo crema, panna, o beige, l’importante è che si abbini ai vostri outfit perfettamente. 

Scopri tutte le nostre cinture da uomo, dai un’occhiata qua